lunedì 21 novembre 2011

GOVERNO MONTI: l'euforia inopportuna della residua sinistra

Leggo con relativa sorpresa e un pò di sconforto la lunga serie di interventi euforici per il varo del governo Monti. Si tratta spesso di esternazioni di amici e compagni della “sinistra”, dirigenti, parlamentari, sindacalisti, giornalisti, ecc.. Comprendo il sollievo, condiviso, di essersi tolti di mezzo il Cavaliere, (grazie ai mercati). Ma, a parte il fatto che il Cavaliere sostiene ench’egli il governo Monti (senza il suo sostegno questo governo non sarebbe nato né potrebbe reggere), è difficilmente comprensibile questa fiducia, a meno che tutti i punti di riferimento identitari siano ormai definitivamente evaporati.

sabato 19 novembre 2011

Grande giocata del Quirinale e della politica bipartisan: il futuro è già ipotecato.


Le annunciate dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo che sarà stata approvata la "Legge di Stabilità", ovvero la finanziaria corretta dal maxiemendamento richiesto dalla UE e dalla BCE, con gli ulteriori dettagli previsti nell'ultima lettera pervenuta oggi a Roma, fanno comprendere il carattere della soluzione prospettata dal Presidente della Repubblica Napolitano, così ferrea, che chiude ogni presunto e immaginabile spazio politico: la manovra sarà approvata per forza di cose in modo bipartisan, vista l'emergenza dello spread crescente tra titoli pubblici italiani e tedeschi. L'opposizione sarà soddisfatta dall'essere riuscita (assieme ai mercati) ad ottenere le dimissioni di Berlusconi. Berlusconi ne uscirà con l'inatteso crisma dell'uomo di Stato che si ritira in buon ordine di fronte alle superiori urgenze nazionali. Il gioco è a somma zero. Tutti hanno vinto. Ma allora chi è il perdente ?

NOVEMBRE DI FUOCO 2011: METAMORFOSI (O FINE) DELLA DEMOCRAZIA

Le giornate del 2, 3 e 4 novembre del 2011 segnano una svolta storica. Nell’ambito dei lavori del G-20 a Cannes, sono accadute alcune cose che pongono sotto una luce di cristallina chiarezza i nuovi rapporti che si sono determinati con la grande crisi epocale, tra le elites economico-politiche e i popoli.

Appare evidente che le costituzioni di paesi come Grecia e Italia vengono stracciate sull’altare della compatibilità sistemica della finanza e del capitalismo mondiale. E’ cioè la fine della democrazia (governo del popolo), come l’abbiamo intesa fino ad oggi.

UN SUSSULTO DI DIGNITA'

In vista del mercoledì decisivo (dopodomani), e che probabilmente non sarà un mercoledì da leoni, ci sarebbe bisogno di un miracoloso sussulto di dignità: L’Italia è troppo grande, quindi può trattare. Se gli altri non intendono trattare (Francia, Germania, ecc.) se ne assumono il rischio.
Nei prossimi mesi andrebbe costruito un accordo con Spagna, Grecia e Portogallo: Questi paesi sono la costa nord del Mediterraneo, il mare su cui passa oltre il 30% dei traffici mondiali. Il peso di questi paesi è più o meno lo stesso di Francia e Germania sia in termini di popolazione che in termini di PIL.
Inoltre questi paesi posseggono ben oltre il 50% del patrimonio storico culturale del pianeta. (Non è poca cosa; in questo ambito vi sono appetiti enormi perchè questi beni costituiscono un valore fuori dalla competizione internazionale: chi li possiede, possiede un monopolio oggettivo; esso costituisce un ambito fondamentale delle mire della finanza internazionale).

Gheddafi, grande leader africano

 Dice il commentatore e vaticanista della Stampa, Andrea Tornielli, nel suo blog (http://2.andreatornielli.it/): “La Libia, quando Gheddafi prese il potere nel 1969, aveva un tasso di analfabetismo del 94 per cento; oggi l’88 per cento dei libici è alfabetizzato. Il Federal Research Division della Libreria del Congresso Usa scrive che “un servizio sanitario di base è fornito a tutti i cittadini libici. Salute, formazione, riabilitazione, educazione, alloggio, sostegno alla famiglia, ai disabili e agli anziani sono tutti regolarmentati dai servizi assistenziali”. Le vaccinazioni infantili coprono la quasi totalità della popolazione. C’è un medico ogni 673 cittadini. Secondo le tabelle dell’Indice di Sviluppo Umano della Banca Mondiale (miscellanea di aspettativa di vita, istruzione, reddito) la Libia è (o meglio, era) l’unico paese con livello alto dell’Africa, e veniva prima di ben nove nazioni europee.

LIBIA: L'ITALIA ESCA DALLA GUERRA. NO AL RIFINANZIAMENTO DELLA MISSIONE


Governo e parlamento stanno per decidere sul rifinanziamento della partecipazione italiana alla guerra in Libia (Nient'affatto finita e anzi caratterizzata in questa fase da feroci assedi e bombardamenti a città piene anche di civili) e da immensi pericoli e disagi per la popolazione civile della Libia "liberata" grazie alla Nato. Il precedente impegno di spesa scadeva l 30 settembre. Dunque è urgente far pressione contro il rifinanziamento.

LIBIA: Le proccupazioni di LUIGI ZANDA, vice presidente dei senatori del PD


Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa di Zanda, portavoce PD al Senato della Repubblica, dal titolo:
"LIBIA: ZANDA, OBAMA NON RINGRAZIA ITALIA, FRATTINI RIFERISCA. AMBIGUA POLITICA BERLUSCONI E' RESPONSABILE DEL NOSTRO DRAMMATICO ISOLAMENTO INTERNAZIONALE"

Lo pubblichiamo perchè esso fotografa perfettamente la moderna visione del Partito che si accinge a sostenere le sue responsabilità di fronte all'emergenza nazionale:

SCIOPERO GENERALE DEL 6 SETTEMBRE



LA MANOVRA DEL GOVERNO DI BERLUSCONI VA BLOCCATA. IL COSTO DELLA CRISI DEVE ESSERE PAGATO DA CHI L'HA PRODOTTA E DA CHI SI E' ARRICCHITO NEGLI ULTIMI 30 ANNI AI DANNI DEI LAVORATORI, DEI PRECARI, DELLA GRANDE MAGGIORANZA DEI CITTADINI: FINANZA, IMPRESA MULTINAZIONALE, EVASORI, MAFIE ED IMPRESA CRIMINALE, RENTIERS E CLASSE POLITICA.

La campagna di Libia preannuncio del disordine globale


di Rodolfo Ricci
Ciò che tutti gli osservatori sapevano da tempo, ora è ufficiale e rivendicato come merito: truppe speciali inglesi, francesi, giordane e del Quatar sono sul terreno in Libia, non semplicemente come consiglieri, ma come combattenti e comandanti dell’avanzata dei “ribelli” contro la Libia di Gheddafi e nell’assalto alla sua capitale, Tripoli.
La primavera araba, che aveva colto impreparate le ex potenze coloniali con l’estromissione dei propri rappresentanti in Tunisia e Egitto, può ora riprendere le più classiche e rassicuranti venature del neoimperialismo criminale che si serve dell’Onu e delle guerre umanitarie per intervenire in altri paesi e per abbatterne i legittimi, seppur discutibili, governi.

Il nuovo attacco alla CASTA nasconde il progetto di governo tecnico direttamente gestito dai mercati

Come già accaduto in altre situazioni critiche nel recente passato, in Italia si è di nuovo scatenata la grande campagna contro la casta politica: la pagina su facebook, creata tre giorni fa e gestita, sembra, da un ex dipendente di Montecitorio nel frattempo licenziato (che si presenta con lo pseudonimo di Spider Truman) ha acquisito in 60 ora di presenza sul web, oltre 200 mila contatti.
Nella pagina sono state pubblicate una serie di indiscrezioni e di documenti che danno un quadro impressionante e desolante dei privilegi dei parlamentari e che diventano, in occasione del varo della ennesima manovra lacrime e sangue di 80 miliardi di Euro per placare il grande Minotauro -“i mercati”- e la grande finanza speculativa mondiale, un vero e proprio giustificato incitamento alla protesta.