mercoledì 31 luglio 2013

Riforme costituzionali e cancellazione della circoscrizione estero

di Rodolfo Ricci *
Nell’ennesimo giro di valzer delle crisi politiche italiane, anche stavolta, al passaggio dalla cosiddetta seconda alla terza Repubblica, esce fuori dal cilindro la “necessità improcrastinabile” delle riforme istituzionali. Le riforme istituzionali, cioè la revisione più o meno ampia della Carta costituzionale, fu tentata in ripetute occasioni con scarso successo; e per certi aspetti, fortunatamente, dico io; ricordiamo la proposta “federalista” di spaccatura del paese che avevano in mente la Lega e Forza Italia e ricordiamo come finì la Bicamerale con presidenza D’Alema, nel 1997. Riforme o non riforme i processi vanno avanti e riducono, nel concreto, la costituzione a brandelli. Vediamo come versano persino gli articoli fondamentali, i principi ispiratori, per esempio il 1° “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”, con oltre il 40% di disoccupazione giovanile, con decine di migliaia di imprese che hanno chiuso e chiudono e con un nuovo grande flusso di emigrazione che è ripartito dal nostro paese;

Cassandre globali, risposte parrocchiali ?

di Rodolfo Ricci
Ormai, dallo sparuto manipolo di Cassandre estremiste e pessimiste (tra cui il sottoscritto) che da qualche anno si affannano a evidenziare gli effetti attuali e futuri delle politiche di austerity e del parallelo riaggiustamento strutturale – stile Argentina -, si è passati a ben altri megafoni e ammonimenti: dal pentimento dell’FMI che per bocca di Cristine Lagarde ha ammesso che le misure proposte per il risolvere la questione dei debiti sovrani “non funzionano”,all’ammissione di una riduzione generalizzata delle aspettative di crescita da parte del neoliberista OCSE parigino, si è passati alla pubblicazione successiva e impressionante di stime e rapporti nostrani tra cui quelli di Istat, Banca d’Italia, Chiesa Cattolica, Ufficio Studi della Cgil ed infine OIL, che dipingono un quadro di aspettative rispetto al quale, quello proposto dalle Cassandre della prima ora, sembra quasi un paesaggio arcadico.

IUS SOLI, IUS SANGUINIS: Lettera aperta a Beppe Grillo

Caro Beppe Grillo,
come me e altri 130 milioni tra italiani e oriundi, fai parte di quel popolo di santi, poeti e trasmigratori, diffusi nella penisola e ai 4 angoli del globo. In più tu sei genovese, appartieni cioè a quella risma di marinai che hanno attraversato gli oceani non solo in sottocoperta, ma che i piroscafi li hanno costruiti e guidati. Non erano gommoni, ma navi. La compagnia italiana SNIA (che poi si mise a produrre Viscosa) divenne grande per trasportare dal porto di Genova, milioni di italiani verso le Americhe. (Tra tanti di voi scorre sangue misto…).